venerdì 9 gennaio 2009

Piazza Santi Martiri


Al martedì mattina c'è mercato.
Tra i quattro palazzoni di Piazza Santi Martiri, proprio nella pupilla di quell'occhiaccio sbarrato e fisso, alle sette si sente grattare. Per assicurare le tende parasole (parapioggia all'occorrenza)ogni banchetto raspa nel suo orto: l'asfalto vecchio s'arrende subito, e si volta e rivolta sotto il pungolo dei bastoni che sembra una gatta sotto la punta di un piede leggero.
Settimio non arriva mai per primo e mai per ultimo: cosa, se ci si pensa, estremamente sorprendente e difficile.
Terzo di quattro figli ha nel nome un piolo marcio: chi crede di trovarci appoggio sale pesante, e nove su dieci cade. Settimio, pronto allo scatto, afferra il braccio e tiene. E trattiene. Tutto il tempo necessario alla sua storia.
"Ma che sette fratelli, siamo quattro. Quattro maschi rognosi e zaccherosi"
"Ah, no, perché credevo ..."
"Eh, tutti credono. Mica che c'hai torto! Io pure se non conoscessi il dramma ... "
"Il dramma? Quale dramma?"
Preso.
Adesso non c'era che da stringere e tirare, inarcando schiena e sopracciglia.
Settimio era un settimino stentato, e un attimo dopo averlo saputo si vedevano diversamente quelle spalle strette strette, quel torace ridicolo, quell'aria da fantino disarcionato.
Raccontava della sua povera madre caduta dal letto in mezzo ai dolori e alle proprie acque che veniva voglia di prendere uno straccio e passarlo, del padre andato lontano lontano per campare la famiglia, della mammana tirchia che per tirarlo fuori aveva voluto lo scialle delle nozze, quello stampato a fiori, perché non c'era altro per pagare.
Quanti balli rubati a signorine ingenue e pietose signore nelle fiere d'estate, quando qualcuno che sapesse fare un po' di rumba o una romanza non mancava, e non mancava chi volesse stare ad ascoltare, a riascoltare ancora quella storia.
Ispida, corta e dura, come le sue due vecchie guance vuote.

2 commenti:

  1. Sei quella che definirei: coreografa di Humpa lumpa

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  2. ciao! Mi hai trovata subito ASPARAGO SFUSO! e comunque, dato che mi sono dimenticata di chiederti nome e cognome (veri) delle due l'una: o me li dai o mi contatti tu su FB (marina fioretto: dovrei esserci solo io, e comunque sono quella con l'Arcimboldi).
    Tu intanto sbrigati ad aprire questo blog, che sono curiosa! Nel frattempo, per la rubrica "libri a lume di naso, sempre in sorte e mai per caso" ti dico lessico famigliare, della Ginzburg. Che probabilmente hai letto già, ma se così non fosse ...
    a presto (ci conto!) ciao

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